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21 Aprile 2010
VULCANO ISLANDA: BLOCCO IMPORTAZIONE FAVORISCE CONSUMO PRODOTTI LOCALI

 Blocco importazioni dei prodotti agroalimentari fuori stagione a causa delle ceneri del vulcano islandese arrivate nella nostra regione nella tarda serata di martedì, favoriranno la vendita e il consumo dei prodotti locali. E’ l’analisi della Coldiretti Provinciale sugli effetti delle ceneri del vulcano che ha paralizzato tutta Europa, traffici commerciali compresi, che invita a non fare allarmismi e a privilegiare l’acquisto di prodotti di stagione del territorio.
Secondo la principale organizzazione agricola, l’economia agroalimentare della Provincia di Massa Carrara che non vive sulle esportazioni verso l’estero, non subirà ripercussioni di alcun genere. I prodotti locali sono infatti, nel 90% per il consumo sul territorio attraverso la rete di vendita diretta, mercati agricoli, agriturismo, ristorazione, spacci e piccole botteghe, e solo una piccola parte – in particolare per il vino con etichetta (Doc e Igt) – verso l’estero. Ma si tratta di prodotti non deperibili. “La nostra organizzazione – commenta Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – sta monitorando la situazione e gli effetti sul sistema agroalimentare nazionale. Per fortuna, abbiamo una rete di vendita diretta capillare e ben organizzata che basta al nostro fabbisogno e che favorisce, in tutto il territorio, l’acquisto senza intermediazioni dal produttore al consumatore. In particolare nella nostra Provincia dove i prodotti delle aziende agricole, ortaggi e frutta su tutti, sono per l’autoconsumo interno. Non ci saranno effetti negativi per la nostra economia. Paradossalmente – commenta ancora – la difficoltà di trovare tutti quei prodotti fuori stagione che non provengono dalla nostra agricoltura, può avvicinare il consumatore all’agricoltura del territorio. Mancheranno susine e uva è vero, ma non per questo dobbiamo rinunciare alla frutta”. Tongiani torna a parlare del pericolo della globalizzazione che altro non ha fatto che realizzare una dipendenza, per certi prodotti, come quelli fuori stagione, da altri paesi. “Questa situazione pone in evidenza tutti i limiti di questo modello – conclude – la nostra agricoltura è autosufficiente, e i prodotti non mancano. Il consumatore deve iniziare a cambiare le proprie abitudini alimentari privilegiando il consumo di tutti quei prodotti di stagione. I motivi sono di varia natura: dal trasporto da un paese all’altro che incide sull’ambiente e anche sul prezzo. La nostra provincia è una piccola economia dove i prodotti a km zero sono tanti e di qualità. L’augurio è che non serva una nube di cenere arrivata dall’Islanda per invogliare il consumatore a scegliere i prodotti locali, magari quelli dell’agricoltore, vicino di casa”.

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