Recuperare la Villa Malaspina di Caniparola per creare, al suo interno, la “Vetrinavini apuolunense”. L’idea, e l’obiettivo del Comune di Fosdinovo insieme alla Provincia di Massa Carrara, al Consorzio di Tutela e ai produttori, è quello di realizzare una show room stabile dove esporre e vendere le produzioni vitivinicole del Candia Doc e dei Colli di Luni, creando così un legame ancora più marcato con il territorio e con i suoi luoghi simbolo.
L’opportunità per i produttori vitivinicoli del comprensorio apuo-lunigianesi potrebbe essere offerta dal Bando della Regione Toscana relativo ai Progetti Integrati di Filiera, o meglio conosciuti con l’acronimo di Pif, che mette a disposizione importanti risorse del Piano di Sviluppo Rurale premiando progetti che collegano e valorizzano al meglio le fasi della filiera legate alla produzione e alla commercializzazione, in questo particolare caso, dei vini di qualità locali.
Un progetto che nasce da una precisa volontà e necessità dei produttori di vino, e che il Comune di Fosdinovo insieme alla Provincia di Massa Carrara e al Consorzio di Tutela Vino Candia hanno raccolto, dopo aver verificato le condizioni e le disponibilità, con lo scopo ora di elaborare una proposta progettuale utile a partecipare al Bando della Regione Toscana.
L’obiettivo dichiarato del progetto – spiega il Consorzio di Tutela del Candia che sta raccogliendo le adesioni - è quello di consentire una migliore visibilità delle piccole produzioni del territorio, un più forte legame tra produzione e area geografica di appartenenza e un migliore apprezzamento economico del vino prodotto. La Villa Malaspina, con il suo valore architettonico e culturale, potrà diventare – questa è l’intenzione - un punto di riferimento, per tutti i produttori locali, accrescendo le opportunità di contatto con operatori commerciali ma anche luogo di informazione e orientamento per appassionati. La partecipazione delle imprese aderenti al progetto si realizza con l’impegno – analizza ancora - da un lato a realizzare investimenti coerenti al raggiungimento degli obiettivi finali e dall’altro ad assicurare il conferimento di una quota di prodotto tale da soddisfare, in termini di varietà e di quantità concordate, la rappresentatività di tutte le esperienze e le specificità presenti sul territorio. Le modalità introdotte innovativamente dal Pif rappresentano una concreta opportunità di uscire da una logica esclusivamente aziendale che sino ad oggi ha guidato gli investimenti e le strategie imprenditoriali, per approdare ad una più organica progettualità sul territorio che vada a perseguire obiettivi comuni condivisi, accorciando la filiera ma soprattutto aumentandone l’efficienza. Il Piano Integrato di Filiera richiede un numero minimo di 15 soggetti aderenti, di cui almeno 5 partecipanti diretti, ed un importo di spese ammissibili superiore a 500.000 euro (per la filiera vitivinicola).
Per informazioni contattare lo Studio Tecnico Associato Almagricola allo 0585-857996.