Al Santuario dei Quercioli il tradizionale appuntamento con il patrono degli animali. Ricorrenza ancora vivissima all’ombra delle apuane dove i parroci fanno visita alle prime luci della mattina alle stalle per benedire capre, agnelli, mucche, cavalli, asini, galline e anatre ed insieme a loro tutti gli animali che compongono la straordinaria varietà dell’aia contadina, la Festa di Sant’Antonio Abate, torna come ogni anno, domenica 19 gennaio, ai Quercioli (Ms). Una grande festa dell’agricoltura e della zootecnia locale arricchita, anche in questa edizione, dai sapori e dai prodotti a km zero del mercato di “Campagna Amica”, dalle meraviglie della fattoria didattica dove saranno presenti esemplari di pecora di Zeri, pecora massese e capra apuana, le tre razze autoctone oltre a mucche, cavalli e pony.
Organizzata dal Consiglio Parrocchiale del Santuario in collaborazione con Coldiretti e l’Associazione Provinciale Allevatori la festa di S. Antonio Abate è una ricorrenza che negli ultimi anni, proprio grazie all’attivismo della Parrocchia dei Quercioli, si è sempre più allargata agli animali domestici che vivono nelle nostre case.
All’altare, durante la santa messa (inizio ore 10.00) celebrata dal Vescovo della Diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli, Monsignor Giovanni Santucci, sono pronti a sfilare decine tra gatti, cani, tartarughe, pappagallini, pesci rossi fino agli animali esotici più originali. La Santa Messa sarà celebrata - salvo pioggia - nella piazzetta antistante il Santuario.