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22 Aprile 2013
REPOWER: PARCO EOLICO CISA-CIRONE PERICOLO PER FAUNA ED AMBIENTE, COLDIRETTI PREOCCUPATA ANCHE PER RIPERCUSSIONI SUL TURISMO VERDE

Gli agricoltori non sono contrari all’eolico, in linea di principio, come non sono contrari all’utilizzo delle fonti rinnovabili ma il progetto del Parco Cisa-Cirone ha tutte le caratteristiche per innescare una serie di danni gravissimi all’ambiente, alla fauna, al turismo e all’economia della comunità pontremolese. C’erano anche i vertici di Coldiretti, sabato pomeriggio, alla Trattoria Dina insieme a tantissimi abitanti delle frazioni preoccupati per la realizzazione del progetto del Parco Eolico da 16 aerogeneratori tra il Passo della Cisa ed il Passo del Cirone. Coldiretti si era già espressa sulla questione nelle scorse settimane nel corso di un evento pubblico ma è tornato a farlo per rendere pubblica la sua posizione di assoluta contrarietà: “per noi – ribadisce in sintesi Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti che insieme al Direttore Provinciale, Francesco Ciarrocchi ha partecipato all’incontro – questo progetto non sa da fare. Lo sviluppo dell’energia eolica, di questo modello che la Repower ha immaginato per Pontremoli, rischia di trasformare in deserto questo pezzo straordinario ed unico della Lunigiana. Se vogliamo uccidere queste zone il Parco Eolico è lo strumento di morte perfetto”.

Coldiretti è favorevole all’utilizzo delle energie rinnovabili e allo sfruttamento di più forme di energie verdi (solare, biomasse, geotermico), immagina però uno sviluppo “green” prodotto da piccoli impianti, e non da maxi centrali e da parchi con torri gigantesche come quello che si vuole realizzare sui crinali, bellissimi ma anche fragili, del pontremolese: “intorno a pale di 100 ed oltre metri, per decine e decine di metri, non cresce più l’erba; – usa un’immagine forte Tongiani riferendosi ai molteplici effetti - le torri eoliche hanno un effetto distruttivo: la dove sono state installate si è registrato una perdita di territorio di migliaia di ettari con effetti paesaggistici, ambientali ed economici che si estendono in una area ben più vasta. Per vedere questi effetti basta visitare uno dei siti dove sono stati realizzati e parlare con chi convive con questi giganti”. Coldiretti condivide le preoccupazioni e l’ansia degli abitanti pronti ad andare fino in fondo per “bloccare il mostro” che vuole occupare i crinali del pontremolese: “quelle sono zone ad altissimo rischio idrogeologico, probabilmente è il posto peggiore per immaginare di realizzare un impianto di quel tipo senza dimenticare che ci troviamo in un’area ad altissimo valore naturalistico, paesaggistico, faunistico, architettonico e turistico. Bisogna essere dei folli per dare il proprio consenso ad un progetto di queste proporzioni”. Da non sottovalutare la rinascita turistica che la Lunigiana, in particolare Pontremoli, sta vivendo da alcuni anni e che il Parco Eolico potrebbe “spezzare”: “si è assistito ad un processo incredibile, faticoso, lento, di riscoperta della Lunigiana frutto dell’interesse di tanti turisti stranieri che hanno acquistato e recuperato casolari e borghi contribuendo al rilancio del territorio. Nel frattempo sono nati agriturismi e si è investito su Via Francigena, tutela del territorio e dei percorsi naturalistici, e sul mantenimento della biodiversità”.
Coldiretti chiede infine al consiglio comunale di “esprimersi”: “il compito della politica è anche scegliere. Al di la degli aspetti tecnici che riaffronteremo in una fase successiva, chiediamo al consiglio comunale – conclude Tongiani - di esprimere un parere. La popolazione ha bisogno di capire, come più volte anche sollecitato durante l’incontro, quali sono le idee di sviluppo dei suoi amministratori per un comprensorio così articolato e allo stesso tempo così fragile come quello della Lunigiana e del pontremolese”.

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