Qualità superba e raccolto generoso per l’olio d’oliva apuo-lunigianese. Dopo due campagne olivicole inferiori alle aspettative, i primi dati (quantitativi) di questa nuova campagna confermano le previsioni di una produzione medio-buona che si aggirerà intorno ai 2.000 quintali di olio con un aumento, se pur disomogeneo, tra il 5% ed il 10%. Saranno complessivamente 200mila le bottiglie prodotte dalla spremitura delle olive che finiranno sulle nostre tavole. A confermare la buona annata per l’olivicoltura sono Coldiretti Massa Carrara e Consorzio di Tutela per l’Olio Toscano Igp. L’abbondante fioritura della passata primavera, malgrado sia stata seguita da abbondanti piogge, ha dato – analizzano Coldiretti e Consorzio Tutela Olio Toscano Igp - una buona allegazione e attualmente possiamo osservare una maturazione leggermente in ritardo rispetto agli anni precedenti. Grazie alle favorevoli condizioni meteo l’olio sarà di ottima qualità sia sotto il profilo dell’acidità che delle caratteristiche organolettiche”.
Ci sono quindi tutti i presupposti per una stagione d’oro per l’olivicoltura apuo-lunigianese formata da circa 1.500 imprese che continua a fornire un contributo essenziale al tema drammatico dell’occupazione coinvolgendo nella filiera circa 5.000 addetti tra diretti ed indiretti. Tra le produzioni più diffuse sul territorio provinciale, la superficie destinata all’olivicoltura sfiora di poco i 900 ettari per una produzione totale intorno agli 11.000 quintali di olive (fonte Istat). Principale destinato ad un consumo “sfuso”, e molto spesso per l’auto-consumo e di natura hobbistica, grazie anche alla rete di Campagna Amica, le aziende agricole hanno avviato percorsi di certificazione e tracciabilità per assicurare al consumatore un prodotto qualitativamente all’altezza delle aspettative, soprattutto sicuro e legato al territorio. A spingere sulla via della qualità, della trasparenza e della certificazione l’ottima performance dell’export nei primi sei mesi del 2013 con oltre 1milione di valore, +26%, pari a circa 230mila euro in più rispetto al semestre di paragone. Non è più un mistero, questo dice il dato, che il Made in Tuscany va fortissimo all’estero, un po’ meno nel nostro paese: 7 bottiglie di olio certificato Igp su 10 sono infatti vendute all’estero.
Una scelta, quella della qualità e della tracciabilità, intrapresa dall’azienda agricola “Lucchetti Ferrari” a Pontremoli che quest’anno deve far però i conti con “olive in ritardo e rese molto basse”. “Le rese sono inferiori alle aspettative – confida Francesca Ferrari, imprenditrice – ma la qualità è assolutamente eccellente”. Circa il 40% dell’olio prodotto sarà destinato ad Igp Colline della Lunigiana, mentre la parte restante a mono varietale “Quercetano”. “Gli olivi sono carichi – prosegue – ma le olive sono ancora molto verdi. Entro questa settimana termineremo il raccolto”. L’altra singolare esperienza è concentrata sulle colline di Montignoso con il “Nostrato”; una produzione biologica di nicchia, piccola quanto originale che porta in seno, dentro ogni bottiglia, la disciplina di un regolamento ferreo e tutti i sapori, i profumi di un territorio sospeso tra le apuane ed il mare che lo rendono un prodotto “tipico” unico del nostro paniere. Per il Nostrato questa era l’annata di “scarico”: “la riduzione della produzione era prevista – spiega Cristina Ronchieri, Presidente dell’Associazione “Olio Nostrato” – così come era prevista una raccolta anticipata per evitare il pericolo della mosca olearia. Bene la qualità che è uno dei segni distintivi di questo nostro progetto che lega territorio ed agricoltura”.