L’albero di Natale? Per prima cosa naturale. Poi Made in Italy. Meglio ancora se Made in..Toscana. In queste settimane il Granducato, come del resto d’Italia, sarà letteralmente invaso da abeti di plastica provenienti soprattutto dalla Cina, e da alcune varietà naturali di abete rosso coltivate in paesi del Nord ed Est dell’Europa che finiranno nei principali canali di commercio: ecco allora che, di fronte ad una vastissima offerta di prodotti ed all’inevitabile caos di varietà, magari a prezzi super scontati per invogliare il bersaglio-consumatore, diventerà importante saper scegliere. E soprattutto avere gli strumenti per farlo.
Più di una motivazione ad indirizzare all’acquisto di abeti naturali è Coldiretti a fornirla che invita tutti coloro che in queste settimane si troveranno di fronte al “dilemma” dell’albero di Natale a puntare deciso, e senza esitazioni, sull’albero toscano. E già perché la Toscana, oltre alla capitale della Stella di Natale con i distretti di Pescia e Viareggio leader nazionali, è anche la capitale degli alberi…di Natale. La mecca si trova nell’Aretino e nel Pistoiese: solo nel Casentino e in una piccola parte della Valtiberina si coltivano infatti oltre 1,5 milioni di piante mentre quelle commercializzate sono, secondo le stime più recenti, circa 390.000 per un volume di affari di 2 milioni e mezzo di euro. “Per prima cosa – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – stiamo parlando di una produzione fortemente radicata in Toscana che da lavoro a centinaia di addetti e decine di aziende specializzate. Secondariamente si tratta di una produzione che ha ripercussioni positive anche sul territorio e l’ambiente perché sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all'abbandono contribuendo così a migliorare l'assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l'erosione e gli incendi. Infine, per noi toscani, si tratta di una produzione tipica del territorio. Quasi una produzione a km zero che non ha quindi bisogno di fare lunghe e stressanti tratte per arrivare sino nei nostri vivai, e poi nelle nostre case come accade per esempio per gli abeti che arrivano dal Nord Europa, o peggio ancora per gli abeti di plastica Made in Cina che invece arrivano dall’altro capo del mondo”.
Capitolo prezzi, fattore fondamentale nella scelta finale: i prezzi al consumo saranno sostanzialmente stabili e cambieranno a seconda della varietà, della presenza o meno del vaso e dell'altezza. Dai 10-30 euro dell’abete più piccolo si può arrivare sino ai 500 euro per le piante di grandi dimensioni.
Per guidare il consumatore all’acquisto dell’albero perfetto la principale organizzazione agricola toscana ha stilato addirittura un vero e proprio manuale che potrà essere molto utile nella scelta. Poche, semplice e chiare “dritte” per non prendere fregature. “E non è detto che l’albero più brutto lo sia davvero”. Per chi è invece orientato all’albero di plastica Coldiretti suggerisce: “l’albero di plastica non avrà mai il fascino dell’abete “vero”: potrete addobbarlo con palline e stelline scintillanti e costose ma l’effetto non sarà mai lo stesso”. Allora da dove iniziare? Iniziano dall’etichetta con l'indicazione dell'azienda di produzione e l'iscrizione al registro fitosanitario. “E’ un requisito fondamentale per sapere cosa stiamo portando a casa – conclude Tongiani – l’albero di Natale Made in Toscana è un segno distintivo di sensibilità e un atto d’amore verso il territorio dove si è nati. Vuoi mettere poi passare il Natale sotto un albero vero?”.
I CONSIGLI PER GLI ACQUISTI DELLA COLDIRETTI
Prima di comprare l’albero
. Preventivare l'acquisto con qualche giorno di anticipo per dare modo all'albero – sostiene la Coldiretti - di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami, precedentemente imprigionati dalla rete per il trasporto;
· Misurare accuratamente l'altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con un albero troppo alto perché all'aperto gli alberi sembrano molto più piccoli che all'interno.
Al vivaio
· Verificare la presenza dell'etichetta con l'indicazione dell'azienda di produzione e l'iscrizione al registro fitosanitario;
· Non andare alla ricerca di un albero perfetto perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall'autenticità dello stesso;
· Tutte le conifere – sottolinea la Coldiretti - tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l'albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l'albero per far cadere gli aghi secchi.
Una volta a casa
· Sistemare l'albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d'aria, come porte e finestre al riparo da eventuali forti folate di vento;
· Evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami;
· Non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l'albero e vivo e respira;
· Mantenere la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l'utilizzo di un nebulizzatore, che - consiglia la Coldiretti - potrebbe essere applicato anche ai rami n assenza di fili elettrici.