64 Views

30 Novembre 2012
MALTEMPO: VIGNETI, SERRE, STALLE E CANTINE ALLAGATE IN LUNIGIANA, IL FIUME MAGRA E LA SCARSA MANUTENZIONE DEI CANALI I PRINCIPALI IMPUTATI AD ALBIANO (AULLA)

Da una parte la scarsa manutenzione dei canali di scolo che dalla collina Del Debbio, Bolano, Liguria, sfociano nel fiume Magra, dall’altra il fenomeno preoccupante dell’erosione che sta consumando, giorno dopo giorno, l’argine destro dell’alveo all’altezza di Albiano, Aulla, Toscana: è emergenza per due aziende agricole “stritolate” tra rimpalli di competenze territoriali e dalle forti piogge che hanno provocato una serie di effetti a catena che rischiano di metterle in ginocchio per sempre. Sott’acqua questa volta sono finiti circa 8 ettari di terreni, in parte coltivati, vigneti, serre, stalle, che hanno costretto le aziende agricole a rimboccarsi lemaniche per fronteggiare l’emergenza. A fornire un nuovo aggiornamento sulle situazioni più critiche è Coldiretti. Solo nella Provincia di Massa Carrara l’ultima alluvione è costata circa 18 milioni di euro; un conto salatissimo destinato a salire dopo gli ultimi eventi atmosferici.
 
Le aziende agricole allagate, che convivono una accanto all’altra nella bella piana di Albiano, frazione del Comune di Aulla, sono l’azienda di allevamento “Il Bosco” e l’azienda orticola di Federica Barilari. Le forti piogge che sono sbattute sulla Lunigiana, per la seconda volta in 15 giorni, hanno ingolfato a monte le canaline di scolo già “tappate” da detriti, sassi e fango che dalla collina “attraversano” la strada statale che porta a Ceparana contribuendo all’allagamento della piana. Il risultato è il vigneto, circa 1 ettaro, completamente sommerso da decine di centimetri di acqua, file e file di ortaggi “bruciati”, stalle che assomigliano a stagni, montagne di fieno e paglia da buttare. “C’è qualcosa che non funziona più nella regimazione – ammette Daniele Angeletti de “Il Bosco” che ha dovuto salvare dall’annegamento una parte di cavalli e bovini nelle stalle – ci siamo già attivati per intervenire di tasca nostra per canalizzare l’acqua e portarla al fiume Magra che nel frattempo sta erodendo l’argine”. L’altra grande emergenza è costituita proprio dal fiume Magra lo scorso anno colpevole del disastro ad Aulla. Nell’ultimo anno si è mangiato circa 20 metri di argine. Il lavoro di erosione è evidente. “Siamo molto preoccupati – spiega ancora – il fiume sta portando via l’argine. Il suo corso è cambiato anche per effetto della mancanza di pulizia, e se non si interviene entro la fine del prossimo anno arriveràfino alla strada”. Il sentiero che portava alla spiaggia di sassi in estate non c’è più; si è interrotto. Ora c’è uno strapiombo di alcuni metri. “La terra – spiega Daniele - si stacca ad una velocità impressionate”. 

A pochi passi l’azienda agricola di Federica Barilari punta il dito contro la “cattiva manutenzione”. Il Comune di Albiano, versante toscano, e di Bolano, versante ligure, sono già stati avvertiti più volte, ma questa volta le verifiche per valutare le motivazioni del tracollo della rete di scolo, sembrano essere partite. “La tassa di bonifica la paghiamo – spiega la titolare – ma stiamo provvedendo da soli alla pulizia dei fossi. Vogliamo capire cosa è cambiato ”. Situazione critica anche nella zona dei Monte dei Bianchi, a Monzone, dove l’alveo del fiume Lucido aveva fatto evacuare, in via precauzionale, circa 50 persone ora rientrare alle proprie case. La cantina dell’azienda agricola “Monastero dei Frati Bianchi” che si trova sulla strada di scorrimento è stata inondata dall’acqua fuoriuscita dai tombini e dalle griglie stradali. Centinaia di bottiglie destinate al periodo Natalizio, per accompagnare cesti e regali, sono compromesse. “L’acqua è entrata fino in cantina – racconta Giorgio Tazzara – raggiungendo i 30 centimetri. Il danno? Almeno cinque mila euro. Le bottiglie? Andate. Erano destinate al Natale. Il mio lo festeggio così”. Tre casi nella sola Lunigiana a cui vano ad aggiungersi i tanti casi nella zona di costa, ed in particolare nelle aree interessate dall’esondazione del Carrione e del Parmignola a Carrara. “La manutenzione resta una priorità – conclude Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti analizzando l’escalation di allagamenti – la dove si sono verificate le situazioni più critiche siamo di fronte ad eventi di portata sicuramente eccezionale, ma aggravati dalla scarsa attenzione con cui è stata gestita la pulizia di canali, scoli, torrenti e fiumi. Probabilmente i danni ed il risultati sarebbero stati inferiori. Ed invece stiamo ancora parlando dell’ennesimo disastro”. Tongiani torna a sollecitare il coinvolgimento delle aziende agricole nella manutenzione deifossi e canali così come previsto dalla legge di orientamento: “Le aziende possono rappresentare una risorsa importante per le amministrazioni e per iconsorzi di bonifica poiché possono svolgere azioni di manutenzione e sistemazione dei fossi e piccoli interventi dei corsi d’acqua – conclude Tongiani – gli agricoltori conoscono bene, meglio di tutti, i territorio in cui operano, e meglio di chiunque altro possono intervenire ed agire. E’ un’opportunità per tutti: per la comunità e per l’impresa agricola”.
 

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi