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16 Novembre 2012
MALTEMPO/CANDIA: PRONTI A DISOTTERRARE LE ARMI DEL CONFLITTO, PRESENZA VITICOLTURA HA EVITATO LA TRAGEDIA

“Noi siamo pronti anche alla guerra, ma non è quello che vogliamo”: non è una dichiarazione di guerra, ma poco ci manca. I viticoltori non ci stanno ad essere “additati” tra i colpevoli tanto da aver già messo in moto la macchina delle consultazionilegali. Si sta cercando anche un super-esperto per valutare gli interventi fin qui eseguiti dagli Enti locali, per poi redigere un piano di riassetto idrogeologico da presentare con adeguato piano di risorse da destinare al ripristino e alla messa in sicurezza. “Se non ci sono vittime bisognaringraziare l’agricoltura e i viticoltori. Noi la sicurezza la facciamo tutti i giorni curando e monumentando le vigne che ci danno il vino – spiega il Consorzio del Candia dei Colli Apuani Doc – le ordinanze sono state, e sono, uno strumento per scaricare sulle teste di 360 famiglie, la responsabilità di quello che è successo. Quello che abbiamo letto sui giornali non ci piace”. I viticoltori non ci stanno a finire nel mirino, ne tanto meno a trasformarsi, senza nessun fondamento di verità, da vittime a carnefici: “Caro Assessore ma dove vivi?”. Il messaggio è rivolto all’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Massa, Loreno Vivoli che all’indomani dell’alluvione che ha devastato, ancora una volta, la costa apuana e le colline del Candia, aveva usato parole – per dirla nel modo più delicato – “fuori luogo”. I viticoltori del Candia, le decine di imprese agricole e famiglie che abitano nella zona del Candia, sono pronti ad andare fino in fondo “per portare alla luce le reali responsabilità: ma la priorità – fanno sapere - è ora risolvere un problema gravissimo che interessa tutto il territorio comunale e provinciale, e che non riguarda solo le imprese, ma centinaia, migliaia di famiglie. E’ evidente che molti degli interventi eseguiti non hanno mantenuto le aspettative”.
 
Il Consorzio, in collaborazione con Coldiretti ), avvierà una mappatura degli interventi eseguiti per verificarne l’efficacia e per valutare la “bontà” del denaro speso per eseguirli. La mappatura sarà utile anche per predisporre un adeguato piano di riassetto. Secondo il Consorzio e Coldiretti è abbastanza evidente “la gravità del quadro generale in Candia che ha ripercussioni sulla zona di costa”. Tanta l’amarezza da parte dei viticoltori e degli agricoltori che il Candia lo vivono ogni giorno e che si sono visti “strappare” ettari ed ettari di vigneti. Impossibile non notare l’abusivismo diffuso, la scarsa pulizia e manutenzione dei canali, interi fossi larghi alcuni metri “intubati” in pochi centimetri, torrenti secolari deviati figli di condoni e cattiva gestione del territorio. “L’assetto idrogeologico è stato stravolto – concludono il Consorzio e Coldiretti – l’importante è ora capire cosa fare e come farlo. E creare una cabina di regia unitaria per evitare interventi tampone che si sono rivelati inutili ed in qualche caso anche pericolosi”. A dimostrazione che qualcosa i campanelli d’allarme arrivano dal passato la storia di un’azienda agricola in località Fucchia dove vive una famiglia. Cinque anni fa avevano consegnato la perizia geologica alla Provincia di Massa Carrara evidenziandone le criticità. E’ lo stesso canale Fucchia che a Ricortola si chiama Cocombolo e che ha provocato il disastro nella zona a valle. Quella casa è lì dal 1910. Ed è sempre la stessa.
 

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