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17 Settembre 2020
Latte: Coldiretti delusa da nuova proprietà S.Ginese, non utilizza più prodotto stalle lucchesia

Oltre un milione di litri di latte inutilizzato, una ventina di stalle in ginocchio e centinaia di ettari a pascolo a rischio abbandono. E’ l’effetto della “nuova era” S. Ginese sull’agricoltura lucchese. La denuncia parte da Coldiretti Lucca preoccupata e delusa per il comportamento e l’atteggiamento della nuova proprietà dello storico marchio lucchese acquistato 2 anni fa dalla cooperativa Sarda 3A Arborea. La nuova proprietà ha smesso di raccogliere latte locale. Nonostante i ripetuti interventi e le strette trattative con la cooperativa e con le istituzioni, Coldiretti ha dovuto prendere atto che gli interessi commerciali della cooperativa sarda erano ormai chiari: abbandonare i produttori di latte locali al loro destino e commercializzare prodotti con materie prime acquistate a prezzi più bassi e non toscane.

Dopo più di 50 anni, quindi il marchio S. Ginese che ha interessato generazioni di produttori e consumatori, caratterizzando un intero territorio, passa di mano e sceglie la strada della globalizzazione, perdendo ogni riferimento territoriale. Quale latte proporrà S. Ginese nelle proprie confezioni? Se lo chiede Coldiretti alla luce di quanto sta avvenendo. “Sicuramente – analizza la principale organizzazione agricola - non più latte di Lucca e della Garfagnana e questo è un grave danno per la produttori di locali costretti ad abbandonare in fretta le loro tradizionali produzioni senza che venisse loro offerta una soluzione”.

La vicenda ha interessato in queste ultime settimane le aziende zootecniche della lucchesia e della Garfagnana che hanno ricevuto disdetta dei loro contratti di fornitura alla cooperativa sarda Arborea accampando scuse inconsistenti sui costi di raccolta e su altri futili motivi. “Gli allevatori – spiega Coldiretti - hanno potuto solo prendere atto di una rigida posizione di Arborea intenzionata a perseguire la scelta di cessare la raccolta locale del latte, rifiutando anche qualsiasi contatto e trattativa con le organizzazioni agricole per individuare possibili soluzioni”. Anche lo scarso impegno istituzionale creato dalle amministrazioni regionali e locali ha contribuito a rendere ancora più complicata la situazione. Forse troppo distratti dalla campagna elettorale in corso, l’interlocuzione politica in una vicenda che rischia di veder chiudere decine di aziende agricole, è stata pressoché inesistente.

“E’ un altro marchio che il nostro territorio perde, - fa notare Coldiretti - ma rischiamo anche di perdere l'entusiasmo e la sopravvivenza delle aziende agricole, destinate - in assenza di soluzioni urgenti – ad incrementare il triste primato del crescente abbandono delle nostre campagne ed a vedere dissolversi quei valori di presidio e salvaguardia del territorio che fino ad ora hanno mantenuto. Il latte S. Ginese non è più lucchese e dobbiamo dirlo in maniera chiara ai consumatori. L’auspicio è che la cooperativa sarda faccia chiarezza e racconti con altrettanta trasparenza da dove proviene il latte, senza trarre in inganno i consumatori”.

Gli allevatori locali invece dal canto loro sono già fortemente delusi: le promesse di continuità produttiva, di miglioramento e di salvaguardia del territorio poste come condizioni dalla cooperativa Arborea al momento dell’acquisto dello stabilimento, sono venute meno in pochissimo tempo.

 

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