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21 Luglio 2014
FOSDINOVO: UNGULATI ASSALTANO I MELETI, UN ANNO DOPO E’ TUTTO UGUALE

Un film già visto. Un anno dopo è tutto uguale stesso disastro, stesso “reato” ma nessun colpevole. Almeno non ancora. Gli ungulati tornano a colpire i preziosi meleti di “rotella di Paghezzana”, una delle varietà autoctone in via di estinzione, inserita nella classifica delle specialità agroalimentari della Toscana, ed oggi coltivata da una manciata di produttori in Lunigiana. A nulla sono servite le segnalazioni ed i solleciti inviati alla Provincia di Massa Carrara nelle scorse settimane per chiedere “interventi” di contenimento della popolazione di fauna selvatica presente nell’area. E’ compito della Provincia autorizzare prelievi straordinari e tempestivi nei territori dove è stata segnalata la presenza reiterata di danni. Cinghiali, forse, molto più probabilmente, caprioli vista anche la loro capacità di “saltare” le recinzioni di contenimento ed i segni lasciati su piante e terreni, sono i principali imputati. Sotto attacco ci sono anche i vigneti che stanno entrando in una fase molto delicata e la stabilità di terreni, terrazzamenti e prati. Ma anche la stessa “resistenza” degli agricoltori stanchi, stufi ed indifesi di fronte ad un fenomeno che non sembra trovare una soluzione. Il numero di esemplari di cinghiali, caprioli e fauna selvatica in generale ha, infatti, un peso specifico molto alto nell’abbandono e nella progressiva erosione dei terreni agricoli in particolari nelle aree marginali, montane (- 48% ettari in 10 anni) e svantaggiate; aree dove la presenza dell’agricoltura, e quindi dell’uomo, gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’assetto e della stabilità idrogeologica dei terreni. A denunciarlo è Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it) che nella giornata di sabato ha effettuato alcuni sopralluoghi nei meleti e nei terreni agricoli di Fosdinovo e dintorno per fare una prima ricognizione dei danni. Pesantissimo il bilancio. Glu ungulati hanno banchettato nel meleto di Lucia Pellitti, imprenditrice fodsinovese e Presidente della Società Cooperativa Produttori di Fosdinovo, che aveva recuperato e reimpiantato dalle parti di Monte Nebbione. Un investimento di circa 100mila euro per ridare un futuro ed un mercato ad una delle produzioni storiche ed autoctone della Lunigiana. Tutto inutile. “Chiederemo un incontro con il Commissario e con l’ufficio agricoltura e caccia della Provincia – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – perché il risarcimento non può continuare a nasconderci dietro ad un dito. Gli agricoltori, chi fa impresa, non vuole vivere di risarcimenti ma di quello che produce e vende”. Lo scorso anno i caprioli ed i cinghiali si erano “divorati” quasi 150 quintali di mele danneggiando almeno 2 mila piante. Le recinzioni elettrosaldate alte 1,5 metri non sono state sufficienti per fermare l’orda: “l’unica strada percorribile è una prevenzione vera e quotidiana. La popolazione presente oggi nei nostri boschi ha superato probabilmente la soglia di sopportazione”. Non è stata ancora effettuata una stima dei danni – sarà fatta nei prossimi giorni – ma si tratta di migliaia di euro di danni subiti dall’azienda. L’azienda di Lucia Pellitti non è l’unica a convivere con cinghiali, caprioli e daini. Il problema è diffuso in tutta la Lunigiana: “i piccoli danni non vengono nemmeno denunciati; – fa sapere Maurizio Fantini, Direttore Provinciale Coldiretti – la convivenza tra agricoltura e fauna non è più equilibrata”. Ma a rischio ci sono tutte una serie di varietà autoctone legate al territorio che rappresentano – proseguono Coldiretti – la nostra storia, le nostre radici, la nostra cultura agricola a scapito di varietà internazionali che omologano i prodotti e ci rendono esattamente uguali a tutti gli altri.

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