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15 Ottobre 2013
FESTA DEL SACRIFICIO: LA STALLA VISITATA ANCHE DALLA FORESTALE, MALORE PER UNO DEI TITOLARI

Visitata anche dalla Guardia Forestale la stalla finita nel mirino degli animalisti. Dopo l’Asl 1 e la Polizia Municipale sabato pomeriggio, la stalla che custodisce gli 80 montoni nella zona industriale destinati alla festa islamica del sacrificio, è stata oggetto dei controlli dei militari dalla Guardia Forestale. L’accurato controllo, effettuato nella mattina di domenica non ha però evidenziato nessun tipo di irregolarità fiscale, ne particolari anomalie nella registrazione dei capi. Intanto l’amarezza ed il forte stress provocato dal grande clamore dell’esposto della Lega del Cane, accompagnato anche da un tentativo di “crociata” sui social network con commenti censurabili da parte di alcuni simpatizzati del movimento, ha costretto uno dei titolari a rivolgersi al medico in seguito ad un malore. “Un malore – commenta Coldiretti – figlio di un accanimento ingiustificato che però ha prodotto più di una conseguenza all’azienda, ai suoi titolari e alle loro famiglie”.

Accusata anche maltrattamento del gregge, i controlli hanno fatto cadere tutte le accuse ma non le preoccupazioni per azioni dimostrative firmate dagli animalisti: “gli allevatori sono stati costretti a piantonare la stalla – racconta Coldiretti – nel timore blitz per liberare i montoni e sit-in di protesta”. Azioni che si sono poi materializzate lunedì sera quando un gruppo di animalisti si è presentato di fronte alla stalla per impedire il trasporto dei montoni ai mattatoi autorizzati della Provincia. Sul posto sono dovute intervenire anche le forze dell’ordine che hanno dovuto “scortare” fino all’autostrada il camion per evitare pericolose azioni.
Da sempre in prima fila nel chiedere controlli e severità nella filiera per smascherare frodi ed inganni a danno del consumatore e dell’agricoltura, Coldiretti è però sconcertata dall’insistenza con cui gli animalisti hanno cercato di boicottare l’attività dell’azienda agricola: “Nel nostro paese – ricorda Coldiretti – la libertà di culto non è reato e non è illegale. Così come è legale, autorizzata e regolare l’attività dell’azienda agricola”. Coldiretti si riserva di valutare l’opportunità di promuovere un’azione legale nei confronti di chi sta perseverando in un’ingiustificata e dannosa persecuzione nei confronti di un’onesta azienda agricola.

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