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23 Marzo 2012
DONNE: MERCATI ROSA E CANDIA INTERNAZIONALE,SILVIA BELLE’ NUOVA DELEGATA DONNA IMPRESA

“L’agricoltura non guarda se porti la gonna o i calzoni: non gli frega niente se sei uomo o se sei una donna. E’ democratica: tratta tutti allo stesso modo. Se piove, piove per tutti…”. Silvia Bellè, 30 anni, ha abbandonato l’università, un percorso da psicologa, e chissà quali altri opportunità per dedicarsi “tutto il giorno” al sogno che condivide con il marito sulle colline del Candia. Con il giovane compagno Tiziano, 31 anni, hanno preso una decisione: “io ho abbandonato l’Università e lui, trasportatore, si è licenziato. Abbiamo scelto nel 2010 di andare avanti insieme coltivando la passione per la terra e per le vigne. Oggi abbiamo cinque ettari di vigneti, una cantina moderna e siamo pronti ad esportare le nostre etichette anche all’estero. Non è difficile essere imprenditrici, essere donne, è difficile – ammette – partire da zero e dover costruire un percorso senza storia alle spalle”.
Silvia è una delle straordinarie giovanissime donne insieme ad Alice Conti, Sabina Costanza Stella e Giusti Laura che stanno conquistando le impervie colline del Candia imprimendo un nuovo vigore al movimento femminile di Coldiretti e al Doc delle apuane. Ad accomunarle una forte capacità di dialogare con le nuove tecnologie, quel “pragmatismo democratico” ed essenziale tipico degli agricoltori, una propensione innata al marketing e un background scolastico e culturale che le ha portate fino all’Università ed in alcuni casi addirittura alla laurea. Silvia, anche per questa “sintesi” di efficaci caratteristiche, è stata scelta per guidare il movimento Donna Impresa. Dopo Giulia Lazzarotti tra i giovani, un’altra donna si merita uno dei posti di comando di Coldiretti. Una scelta che non è causale: “E’ la persona giusta – analizza Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – per stimolare altre donne, come lei, ad impegnarsi nellavalorizzazione e promozione del territorio e dei suoi prodotti. La sua esperienza può essere un volano per altre esperienze che stanno nascendo nella nostra provincia. Le donne, i giovani in generali, stanno tornando ad impadronirsi della loro terra e delle loro radici”. Proprio quello che vuole fare Silvia che con la sua azienda “Bel Fior” in Via Ponte del Vescovo in località Fucchia: “Il nostro territorio ha un prodotto eccezionale che si chiama Candia dei Colli Apuani – spiega –, ora abbiamo anche la Doc per il rosso, ma i nostri ristoranti, le nostre enoteche non lo hanno ancora capito. Continuano a ometterlo. Non è facile trovarlo nelle carte dei vini locali, più facile trovarlo all’estero. Non ha senso. Nel nostro piccolo stiamo cercando di contribuire a costruire un’immagine nuova, attuale ed internazionale del Candia. Assurdo non trovarlo, come è assurdo, non trovare la Fonteviva. Serve rifletterci attentamente anche perché questa crisi ci impone di ripartire dalle origini”.
Cinque i vini (Dirado, Ciocco, Bocciolo, Ripazzo e Navola) in vetrina al prossimo Vinitaly 2012 che richiamano, attraverso il design di etichette moderne, al legame con il territorio e alle fasi della raccolta: “Stiamo puntando molto sul packaging e sull’etichetta – spiega – per renderlo più appetibile ad un pubblico sempre più vasto di consumatori ed addetti ai lavori. Il prodotto può essere anche ottimo ma bisogna prima creare i presupposti estetici”. Silvia è ora pronta per condividere la sua passione e le sue idee con le altre donne che come lei sono al timone di aziende agricole nuove o ereditate. In progetto, nei prossimi mesi, magari già questa estate, un mercato rosa “formato soltanto da imprese dirette da donne – spiega Silvia – che sia una vetrina delle eccezionali realtà e dei prodotti che sappiamo produrre. Ci sono tante tradizioni da recuperare e da mostrare”. L’altra sfida è quella della multifunzionalità: “Le imprese agricole possono diventare un punto di riferimento per la comunità attraverso laboratori didattici ed attività manuali per i bambini delle scuole e per gli anziani – conclude la Bellé – è una sfida che dobbiamo assolutamente raccogliere, un’opportunità per ritrovare centralità nell’economia del territorio”.

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