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20 Gennaio 2011
CANDIA: STRADA BLOCCATA E AZIENDE ISOLATE, NUOVA FRANA IN VIA DELL’UVA

Aziende agricole e ristoranti isolati da una nuova frana in Via dell’Uva. Ancora smottamenti e frane nella zona del Candia, teatro tra il 31 ottobre e il 1 novembre, del più grave disastro idrogeologico dell’ultimo secolo. Questa volta, insieme alle aziende agricole che producono il pregiato Candia dei Colli Apuani, a farne le spese anche il ristorante “Dalla Renza” e l’agriturismo “Podere Scurtarola” molto frequentati – che costituiscono, insieme al patrimonio vitivinicolo e ambientale, un’attrattiva per turisti e appassionati di cucina casereccia che ogni giorno salgono sino su, tra le colline, per degustazioni di vini e prodotti locali.
Al centro della polemica raccolta dalla Coldiretti Provinciale, una nuova frana in Via dell’Uva, poco prima della frazione di Scurtarola, che ha costretto mercoledì 12 gennaio l’amministrazione comunale a chiudere la strada, isolando le due attività e le abitazioni. La strada era accessibile solo ai residenti. “Sono stato costretto a chiudere questo weekend – confessa Pier Paolo Giusti del circolo “Dalla Renza” – non si è visto nessuno. Il lavoro, dopo gli eventi che noi tutti conosciamo, il lavoro era già calato del 50%. Per le festività di solito sono sempre pieno, quest’anno, non è stato così. I clienti hanno paura, e prima di venire nel Candia, guardano se piove e si informano”. Via dell’Uva non è l’unico modo per arrivare alla Scurtarola, ma l’alternativa, passando da San Lorenzo, è impegnativa, poco sicura e non praticabile. “La strada è lunga, stretta e tortuosa – spiega ancora Giusti – per chi abita in queste zone è la normalità e ha dimestichezza, ma per il turista o per chi sceglie di venire a cena o pranzo con gli amici diventa un viaggio della speranza. Se entro questo weekend non liberano la strada dalla frana farò da solo”.
L’altra voce è quella di Per Paolo Lorieri, storico viticoltore del Candia e titolare dell’agriturismo “Podere Scurtarola”. Lorieri da parte della colpa alla mancanza di una viabilità alternativa come doveva essere da ordinanza dopo il via ai lavori dell’Acquedotto Agricolo. “E’ da un anno che Via dell’Uva è chiusa – spiega Lorieri – è da quando hanno iniziato i lavori per l’acquedotto che dovevano concludersi a settembre. Non ci sono riusciti, poi è successo quello che è successo, e la strada è chiusa. Ma l’alternativa, passando da San Lorenzo, non è stata potenziata, ne segnalata. E’ piena di piante che sporgono sulla strada e di buche. Evito di farci passare la gente o mi manderebbe a quel paese”. Il risultato però non cambia: “E’ da mesi che non vedo persone se non coltivatori o residenti – commenta ancora Lorieri – nessuno pretende che ci si prenda delle responsabilità per Via dell’Uva, ma se quella strada è a rischio, è sensato prevedere l’alternativa e permettere di usarla. Intanto abbiamo perso la raccolta delle olive. Ora anche quei pochi turisti. Non possiamo portare i clienti fin quassù. La città non farebbe una bella figura”.
Disagi che la Coldiretti Provinciale chiede di risolvere prontamente partendo dalla messa in sicurezza della via che da San Lorenzo porta alla Scurtarola. “Rendere quel percorso praticabile e sicuro – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – faceva parte del progetto dell’acquedotto agricolo che costituisce un elemento importante per le aziende. Ma bisogna consentire ai residenti, ai turisti e cittadini di arrivarci fin su le colline, altrimenti penseranno che non esiste più un Candia. Dopo la fase di gestione delle prime emergenze non si può dimenticare l'ordinario e con la necessità di mettere in sicurezza un bene pubblico come le colline che circondano Massa, occorre intervenire per non danneggiare ulteriormente una zona già pesantemente colpita”.

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