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7 Dicembre 2014
AMBIENTE: 60% MANUTENZIONE CORSI D’ACQUA AFFIDATA AGLI AGRICOLTORI, 220 MOVIMENTI FRANOSI NEL CANDIA

 Spendere un euro in più in prevenzione oggi, per evitare di spenderne dieci domani per riparlarlo. Agricoltori in prima linea e finalmente “incoronati” protagonisti della tutela e della manutenzione dei corsi d’acqua del nostro fragilissimo territorio: il 60% degli interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua affidati direttamente alle imprese agricole. Lo prevede il protocollo firmato con il Consorzio di Bonifica Toscana Nord che utilizzerà le imprese agricole per effettuare per esempio la pulizia ed il taglio di vegetazione nell’alveo e sulle sponde dei corsi d’acqua, dei canali consortili e delle opere irrigue ma potrà anche affidargli lavori di somma urgenza per difesa dalle inondazioni e molto altro. Era uno degli obiettivi, alla vigilia della rivoluzione dei Consorzi di Bonifica della Toscana passati da 13 agli attuali 6, di Coldiretti che aveva deciso di “candidare” i suoi rappresentanti-coltivatori diretti nei parlamentini per ridare un ruolo centrale all’agricoltura. Promessa mantenuta. Lo ha ricordato Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti nel corso del convegno su Agricoltura, Ambiente ed Assetto del territorio aperto dal Sindaco di Massa, Alessandro Volpi che si è tenuto sabato mattina in sala consigliare del Comune di Massa. “In questi decenni abbiamo costruito troppo e male; – ha denunciato – va ripensato il modello di sviluppo del nostro territorio recuperando per esempio i terreni abbandonati come i boschi che rappresentano una grande opportunità economica non sfruttata, così come dobbiamo impedire nuovo consumo di suolo. Il rapporto uomo-ambiente si è rotto: gli agricoltori sono il collante naturale per riavvicinarli”. Concordi gli esperti: la mancanza totale di pianificazione, ed una cementificazione a random, sono stati tra gli elementi decisivi che hanno contribuito agli eventi alluvionali che hanno flagellato la nostra provincia. La recente approvazione della legge regionale sull’urbanistica ed il Piano Paesaggistico licenziato venerdì dalla Giunta Regionale vanno esattamente in questa direzione: “valorizzare il paesaggio, tutelare il territorio garantendo reddito alle imprese agricole. Questi strumenti, che abbiamo costruito insieme agli agricoltori, – ha spiegato Loris Rossetti (Consigliere regionale) – ci dovranno aiutare ad evitare di fare i soliti errori del passato. La presenza dell’agricoltura nei territori svantaggiati è importante per tutta la collettività”. La fragilità delle colline del Candia è stato uno dei grandi temi del dibattito; solo nel 2012 sono stati – hanno ricordato gli esperti durante i loro interventi - oltre 200 i movimenti franosi che hanno interessato tutta l’area. “Il dissesto – ha ricordato Alessandro Volpi, Sindaco di Massa – ha un costo molto alto per la collettività. La strada della prevenzione è la soluzione per abbassare questo costo. L’affidamento agli agricoltori è un passo importante”. Di opportunità, soprattutto per i giovani, nel settore primario ha parlato anche l’Assessore alle Attività Produttive, Gabriele Carioli: “più abbandoniamo e ci dimentichiamo di curare e presidiare la montagna più i rischi per la comunità aumentano. La montagna, che celebriamo con questa iniziativa, può essere una grande opportunità per i giovani”. E sono stati tanti i giovanissimi che la mattina hanno incontrato gli agricoltori ed artigiani dell’esposizione sotto il loggiato del Comune di Massa per l’iniziativa “I Bianchi Apuani” dedicata proprio a tutti quei magnifici prodotti della montagna che ci limitiamo ad osservare da quaggiù.



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