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13 Febbraio 2013
Alluvione: Amministrazione comunale inattendibile, disattese promesse post-alluvione

Trattori, vanghe, zappe e attrezzi vari erano già pronti così come la colorata sfilata che avrebbe dovuto arrivare fino sotto l’atrio del Comune di Massa per il presidio-sit-in di protesta post-alluvione (il 28 novembre). L’ennesima per le zone del Candia ferite da centinaia di frane e smottamenti. La protesta era però rientrata, poche ore prima, per le “promesse” e la “disponibilità” con cui l’Amministrazione Comunale di Massa si era impegnata ad accendere un percorso di condivisione e di collaborazione con Coldiretti e con gli agricoltori-viticoltori danneggiati dagli smottamenti e dagli allagamenti. Un’apertura apparentemente convincente che aveva fatto desistere i vertici di Coldiretti dal gettare ulteriore benzina sul fuoco su un clima già molto teso. “Nessuno degli impegni e delle promesse in merito alla stesura e progettazione degli interventi è stato mantenuto – parte Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – e ci dispiace davvero dover ammetterlo dopo la grande opera di convincimento con cui prima l’Assessore Brizzi, poi Vivoli e poi il Sindaco Pucci, niente è stato fatto. I lavori sono iniziati ma nessuno, dico nessuno, è stata coinvolto ne tanto meno sono stati presentati gli interventi e le modalità con cui saranno realizzati. Ad oggi siamo all’oscuro di tutto”.
La posizione di Coldiretti è durissima: “questa è un’amministrazione inattendibile – sbotta Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – non c’è stato nessun tavolo unico per la condivisione del progetto d’area per la messa in sicurezza; ci sono solo stati – fa presente – degli incontri a cui sono seguite delle prese di tempo puntualmente mancate”. Coldiretti ed il Consorzio di Tutela del Candia dei Colli Apuani avevano chiesto, all’indomani dei nuovi eventi calamitosi che hanno sgretolato il Candia e colpito le zone a valle, una riorganizzazione complessiva del sistema idrogeologico e la soppressione delle ordinanze di messa in sicurezza che gravano sulle teste di 360 famiglie che avevano dimostrato, la dove sono stati eseguiti i lavori, di essere inutili ed in alcune circostante addirittura pericolosi. Coldiretti ed il Consorzio avevano offerto la disponibilità di tecnici e l’esperienza di conosce e vive il Candia da sempre per meglio affrontare il riassetto idrico del territorio. “Siamo profondamente delusi dal comportamento dell’Amministrazione Comunale – spiega ancora Tongiani – è stata palesata la completa inefficienza ed inaffidabilità nella gestione degli eventi calamitosi che hanno colpito, ancora una volta, il nostro territorio. Non stiamo recriminando un posto da uditori ad un tavolo dove l’agricoltura non è stata invitata e ascoltata nonostante si parli di agricoltura e dei suoi problemi; stiamo recriminando – conclude - su un atteggiamento spiacevole e al limite della maleducazione. Sappiamo che le risorse disponibili purtroppo sono poche ma proprio per quello avevamo chiesto che fossero investite al massimo coinvolgendo seriamente le imprese e i cittadini coinvolti in un’area ormai fortemente compromessa dall’urbanizzazione. Dove è il tavolo di coordinamento tra enti pubblici e privati che si doveva attivare? – si chiede - Perché si continua apparentemente con interventi spot senza che i cittadini e le imprese siano corresponsabilizzate nelle scelte? Ma ci domandiamo anche dove siano le forze politiche presenti in consiglio comunale così attive nel dibattito pre-elettorale e così latitanti – conclude - nella discussione della messa in sicurezza di un territorio che ha dimostrato appieno le sue fragilità”.

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