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4 Agosto 2023
UNGULATI: CINGHIALE CONTRO UN AUTO A VILLAFRANCA, LE STRADE PIU’ A RISCHIO IN LUNIGIANA

Ancora un incidente con un cinghiale in Lunigiana. Il numero fuori controllo dei cinghiali non è un problema più e soltanto degli agricoltori che continuano a subire danni alle coltivazioni ma per tutta la comunità e sempre più per la sicurezza stradale. L’ultimo episodio risale alla notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 agosto lungo la via provinciale per Mocrone, a Villafranca in Lunigiana, già teatro anche in passato di sinistri causati da ungulati tanto da essere stata inserita tra le strade regionali più a rischio secondo una indagine di Coldiretti. Ma per fortuna nessuno si è fatto male. Sono stati alcuni residenti a sentire il colpo e a trovare, l’indomani seguente, il cinghiale morto in conseguenza dell’urto con una macchina. “La presenza fuori controllo degli ungulati è diventato di problema di sicurezza che riguarda tutti. Cinghiali, daini, caprioli e mufloni non devastano solo i raccolti degli agricoltori ma sono un pericolo per la circolazione stradale, per le aree urbane e per la salute pubblica. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara - Nella nostra provincia centinaia di km di viabilità tra statali, regionali, provinciali e comunali sono diventate delle trappole a causa delle alte probabilità di imbattersi in un cinghiale che sbuca all’improvviso in mezzo alla carreggiata con conseguenze purtroppo anche gravissime per chi percorre quel tratto”. Tra le cinque strade più a rischio in Toscana la Statale per il Cerreto, la provinciale 35 per Filattiera-Mulazzo, la provinciale 60 per Moncigoli, la Via Comunale di Corneda tra Tresana e Aulla, la strada per la Foce, la strada provinciale per Casola in Lunigiana e la provinciale 31 dal casello di Pontremoli verso Mulazzo.

Da anni Coldiretti si sta battendo per ristabilire l’equilibrio. In Toscana, su sollecitazione della federazione regionale, è stata modificata dalla Regione Toscana la delibera 310/2016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi o, in alternativa, qualora l’agricoltore non sia in possesso dei requisiti per provvedere direttamente all’abbattimento tramite l’intervento delle guardie provinciali. “Sono strumenti sicuramente utili ma non sempre efficaci di fronte ai branchi. Servono interventi su larga scala per ridurre drasticamente il numero di esemplari e ristabilire un equilibrio sostenibile. Gli ungulati – conclude il presidente di Coldiretti Massa Carrara - stanno provocando una strage sulle strade e danni quotidiani alle aziende agricole già strette nella morsa di rincari, inflazione e cambiamenti climatici”.

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