Robotica ed intelligenza artificiale scendono il campo al servizio dell’olivicoltura tradizionale per aiutare gli agricoltori a ridurre i tempi ed i costi della raccolta delle olive nelle campagne dove è sempre più difficile trovare manodopera e migliore la redditività. Presentato a Taste 18, il salone del gusto che si è tenuto alla Fortezza da Basso, a Firenze, il progetto “Robolio”, il “robot-olivicoltore” sviluppato nell’ambito del bando PSR 2014-2022 sottomisura 16.2 dalla collaborazione tra le imprese olivicole Kali e Caliptra & Mignola, il centro di ricerca e sviluppo del gruppo Yanmar di Pontedera e Coldiretti Toscana. Lo sviluppo di questo particolare progetto nascedall’esigenza di automatizzare e rendere più sostenibile economicamente il processo di raccolta delle olive che incide per il 30/40% sui costi di produzione in particolare nelle aree più svantaggiate e con declivi impegnativi considerando che in Toscana ci sono 4 milioni di olivi abbandonati. Alla presentazione alle aziende olivicole hanno partecipato l’agronoma e partner di progetto Fiammetta Nizzi Griffi insieme ad Alfredo Argiolas e Marta Niccolini di Yanmar Firenze. “Uno dei più grossi problemi dell’olivicoltura tradizionale è la raccolta manuale delle olive che ha costi molto alti. L’altra criticità è rappresentata dalle tempistiche: le olive devono essere frante poche ore dopo la raccolta per poter ottenere un prodotto di qualità e con la raccolta manuale non è sempre possibile”: spiega Iacopo Gentilini, imprenditore olivicolo e titolare dell’azienda Kali da cui è scattata la scintilla. Gentilini è docente negli Stati Uniti di robotica: “il mio background in meccanica robotica unito alla mia passione per l’olivicoltura mi hanno portato a cercare una soluzione alternativa e complementare alla raccolta manuale. Trovare forza lavoro ed averla disponibile quando è il momento di raccogliere, tenendo ben a mente che i cambiamenti climatici possono anticipare o far slittare di giorni o settimane questa operazione, è sempre più complicato. Da qui è nata l’idea, grazie alla partnership di Yanmar, di avviare lo sviluppo di un robot autonomo in grado di raccogliere le olive nelle più varie geometri di impianto esistenti in Toscana. Attualmente non esiste ancora sul mercato, a differenza dell’olivicoltura intensiva, un robot per la tradizionale. La macchina che stiamo testando in campo permetterebbe di effettuare la raccolta in maniera autonoma, 24 ore su 24, sopperendo alle difficoltà di manodopera. Siamo ancora alle fasi iniziali”.
Il raccoglitore autonomo - hanno spiegato i ricercatori della Yanmar di Firenze - utilizza il braccio di un piccolo escavatore, una macchina spesso in uso nelle aziende agricole, come un vero e proprio braccio robotico, ed è dotato di uno scuotitore commerciale opportunamente sensorizzato e di un ombrello rovesciato per la raccolta, componenti che sono integrati attraverso software, tool, telecamere, sensori per consentire la raccolta senza danneggiare i frutti. La mappatura digitale della pianta, una informazione essenziale per consentire al robot olivicoltore di identificare le caratteristiche dell’olivo circostante, è realizzata attraverso camere e telerilevamento rielaborate dall’intelligenza artificiale mentre particolari e specifici software sono stati sviluppati appositamente per ricreare le condizioni spaziali circostanti. Il robot si trova attualmente ancora in fase di test e rappresenta una prima pratica applicazione della combo robotica ed intelligenza artificiale nel settore dell’olivicoltura tradizionale.
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