PER AMOR DI VERITA'
Cari soci,
vi scriviamo per informavi in merito alle polemiche che ci hanno visto coinvolti nostro malgrado.
Ci teniamo a dare una informazione diretta senza intermediazioni.
Non vogliamo più fare polemiche sui giornali o sulle televisioni perché gli argomenti trattati sono molto delicati e alzare pubblicamente il polverone su l’uso dei diserbanti fa correre il rischio a tutte le imprese vivaistiche del nostro territorio (sia che siano della CIA, della Coldiretti o dell’AVI, ecc.), di ritornare sotto i riflettori di trasmissioni televisive come Report o di comitati ambientalisti. Il settore vivaistico Pistoiese, leader in Europa, ha bisogno di lavorare in serenità.
La questione è semplice. Coldiretti da anni conduce una battaglia contro il glifosate usato come disseccante direttamente sugli alimenti, tipico esempio (e macroscopico, visto il livello di importazioni ed il consumo abbondante che ne facciamo noi italiani) è la pratica legale in Canada, dove impiegano glifosate per favorire la maturazione del loro grano, alle loro latitudini.
Coldiretti è contraria. Stop.
Sull’uso della molecola come erbicida, invece, Coldiretti Pistoia si attiene a quanto previsto dall’Ue. Vale a dire: è permesso l’uso del glifosate ancora per diversi anni. Se fra 9 anni non venisse rinnovata la possibilità di usare il glifosate a livello europeo che faremmo?
Noi diciamo, sfruttiamo questo tempo per continuare a cercare nuove soluzioni o affinare quelle già in fase di sperimentazione, che in prospettiva sostituiscano la molecola del glifosate, che comunque è oggetto da anni di studi con risultati discordanti rispetto ai suoi effetti sulla salute.
https://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/ambiente/efsa-sul-glifosato-ancora-molti-aspetti-oscuri/
La sintesi di tutto ciò potete ascoltarla in questa intervista di TVL al direttore di Coldiretti Pistoia, Francesco Ciarrocchi: https://youtu.be/tyFrLIS5tNU
Quindi? Quale è la posizione di Coldiretti?
Il glifosate si può usare fino a quando le norme europee ce lo consentono. Tuttavia non dobbiamo farci trovare impreparati quando non si potrà più usare. In questi pochi anni che abbiamo di fronte, dobbiamo cercare delle alternative valide. Ci sono molte sperimentazioni in corso e presto si arriverà ad una soluzione poco costosa e a basso impatto sull’ambiente. Una strategia che consentirà a Pistoia di rafforzare il primato sul vivaismo a livello europeo. Questo sarà un bene per tutti.
Dobbiamo lavorare e volerci bene, abbandonare le parole e le polemiche inutili che rischiano di danneggiare il settore florovivaistico.
Un Caro Saluto
Fabrizio Tesi (Presidente)
Francesco Ciarrocchi (Direttore)